C’era una volta la sarda a beccafico

sarda a BeccaficoQuesta meravigliosa ricetta della tradizione siciliana ha una storia del tutto particolare: facendo un salto indietro nel tempo, scopriamo che i nobili siciliani erano ghiotti di un piatto che vede come ingrediente principale un uccellino diffuso ancor oggi nelle campagne Siciliane, dalle carni molto saporite e gustose.

Il piccolo volatile si ciba principalmente di fichi, da qui il nome Beccafico. I Beccafichi venivano farciti con le loro stesse interiora e sistemati nel piatto con le piume della coda rivolte verso l’altro, in modo che fosse facile afferrarli e mangiarli con le mani.

Il popolo, che era prevalentemente composto da pescatori, non potendo permettersi gli squisiti pennuti, si ingegnò come poteva per riprodurre la prelibata preparazione utilizzando ciò che di più economico ed abbondante aveva a propria disposizione… le alici, pesce sano oltre che gustoso perché ricco di acidi grassi Omega-3, vitamine, proteine, ma anche fosforo, calci e selenio.

Ne nacque così una ricetta deliziosa che assomiglia alla versione più nobile principalmente dal punto di vista estetico: le alici infatti, vengono arrotolate su loro stesse e disposte sul piatto con la coda rivolta verso l’alto a ricordare i pennuti Beccafico.

Ma andiamo con ordine, per preparare le sarde a Beccafico è necessario per prima cosa pulire i pesci: le sarde, freschissime, vanno aperte a libro, ovvero tagliate longitudinalmente, private della testa, della lisca centrale e delle interiora, quindi sciacquate sotto acqua corrente.

Va preparata quindi la “muddica atturrata”: pangrattato abbrustolito in padella e condito con un filo d’olio. Il composto va poi amalgamato con uvetta ammollata nell’acqua, pinoli, zucchero, sale, pepe e prezzemoli tritato. A questo punto bisogna adagiarne una modica quantità su ogni sardina e poi arrotolarla a formare un involtino. Si possono ora disporre una accanto all’altra su di una pirofila oliata, intervallate da una foglia d’alloro quindi irrorate con un’emulsione di olio e succo di limone o d’arancia. Per finire una spolverata di pangrattato prima di infornarle a forno caldo per circa venti minuti.

10 anni fa

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