Conoscete la seppia?


seppiaLe seppie
sono molluschi cefalopodi appartenenti alla famiglia dei Sepiidae.
Hanno un corpo ovale e appiattito dotato di due pinne laterali e dieci tentacoli, due dei quali due più lunghi e retrattili utilizzati per la difesa e la riproduzione. All’interno presentano una conchiglia composta da carbonato di calcio (l’osso di seppia) e la sacca con l’inchiostro che utilizzano come meccanismo di difesa.

Si nutrono di pesci, crostacei ed altri molluschi e posseggono un sofisticato meccanismo di mimesi, probabilmente attivato dai ricordi visivi dell’animale, che ne fa uno degli invertebrati più intelligenti del pianeta.

Ne sono presenti diverse specie in tutto il globo, ma quelle che vivono in Italia, nel mar Mediterraneo, appartengono al tipo Sepia officinalis.
Una curiosità: un tempo, questo mollusco, era impiegato nella medicina tradizionale, da qui il nome officinalis; l’osso invece veniva tritato ed utilizzato per la preparazione di dentifrici.

La seppia mediterranea vive su fondali sabbiosi a circa 30-40 metri di profondità e solo in primavera si avvicina alla costa per riprodursi e deporre le uova. Rispetto alla Sepia officinalis dell’oceano Atlantico, è decisamente più piccola (25-35 cm contro i 90-120 cm degli esemplari oceanici), ma con caratteristiche organolettiche e gustative di gran lunga superiori.

In cucina la seppia Mediterranea è giustamente molto apprezzata. Se acquistata fresca, è consigliabile riporla in congelatore per qualche ora; in questo modo sarà molto più facile pulirla eliminando la sacca di inchiostro al suo interno senza rischiare che si rompa e la carne risulterà di gran lunga più tenera. Dal punto di vista nutrizionale, è un alimento magro e povero di colesterolo con un buon contenuto in proteine ad alto valore biologico. Le seppie di piccole dimensioni possono essere utilizzate intere per la preparazione di spiedini, di quelle più grandi si può utilizzare il corpo, bollito e tagliato a fettine, per insalate tiepide o per il fritto; la testa, i tentacoli e le pinne laterali sono invece ottimi nei risotti mentre l’inchiostro si presta alla preparazione dei famosi sugli al nero di seppia.

10 anni fa

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