Gamberi e fiori di zucca ripieni di ricotta

Fiori di zucca in panko bread tempura al profumo di cedro, ripieni di manteca e gambero rosso di Mazara del Vallo, fritti in olio di girasole biologico, con germogli di rughetta e fiori eduli

Un entrèe, un antipasto, l’inizio di un percorso, deve “colpire” l’immaginazione, il cuore, la mente. Lo chef si pone il compito, la “missione”, di trasmettere le sue emozioni, di “raccontare” attraverso un piatto il suo cammino e le sensazioni che lo hanno portato a determinate scelte, accostamenti, colori. Il sapore finale deve essere naturalmente l’obiettivo predominante: il gusto deve conquistare i palati dei commensali. Ma è fondamentale anche che gli occhi possano innamorarsi, rimanere estasiati dal “disegno”, dalla disposizione degli elementi. La ricetta di oggi come spesso accade mira a creare una immagine che va ben al di là del contenuto del piatto. Ci porta lontano… Sentori orientali, per una creazione ricca di tradizione. I fiori di zucca, gli ultimi, non possiamo perderceli. Ci sono ancora i più belli, quelli non di serra, con i loro colori giallo, verde e arancione. Li riempiamo con uno straordinario Gambero Rosso di Mazara del Vallo e con il “fiore della ricotta”, quella fatta con il siero, quella che in Irpinia e non solo chiamano manteca. Eccezionale, freschissima, profumata. Sapida e dal sapore tondo e profondo. Poi prepariamo una tempura, rigorosamente come si fa nella cucina giapponese. Qui non si può giocare di fantasia. Farina di riso, farina 00 e il segreto che molti chef giapponesi custodiscono gelosamente: l’albume in polvere pastorizzato. Naturalmente non devono mancare acqua gasata ghiacciata e quegli accorgimenti indispensabili come il calore dell’olio e la necessità che la pastella sia preparata in una ciotola di inox già freddissima. Il composto deve rimanere a 4 gradi fino a quando l’olio non sarà pronto, e ce ne accorgeremo immergendo qualche goccia di pastella. Se verrà subito a galla saremo pronti a friggere. Il tocco finale, ricco di fantasia. Gocce di succo di cedro nella tempura, per darle profumo, per regalarle sensazioni davvero particolari ma nel contempo sempre delicate. E poi il panko bread, le briciole di pane della cucina giapponese, che possiamo preparare anche in casa con dei panini al latte usando la mollica. O se vogliamo, se abbiamo tempo, possiamo farci il pane da noi. Immergiamo i fiori prima nella pastella, dopo averli puliti e riempiti di ricotta, lasciando lo stelo a qualcuno di loro per un maggiore effetto scenico. Poi li passiamo delicatamente nel panko bread e infine li tuffiamo nell’olio, solo pochi secondi. Si copriranno di un colore giallo oro, di una pastella croccante e unica, non solo al sapore ma anche alla vista. L’impiattamento infine non deve lasciare nulla al caso: andiamo a disegnare un “campo”, il nostro “campo dei miracoli”, evitando di immergere la punta di uno dei fiori nella pastella. Così potremo salvaguardare il suo colore, e arrotolarla su se stessa, a mò di “girandola”, l’effetto sarà unico. Facciamo questo lavoro per almeno un fiore per ogni piatto. Lasciamo questo fiore in piedi, con l’altro a fargli da appoggio. Poi tra un fiore e l’altro poggiamo dei germogli di rughetta, piccoli e dal verde intenso. Infine una violetta del pensiero, tra i fiori commestibili per eccellenza, a decorazione del piatto. Il risultato sarà il vostro “campo dei miracoli”, e il miracolo è la cucina, il vostro sogno, la “nostra” isola felice…

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Difficoltà:
Preparazione:
Cottura:
Ingredienti per persone:
per i fiori di zucca ripieni di fiori di ricotta:
20 fiori di zucca freschi
300 gr. di manteca fresca
per la tempura:
4 cucchiai di farina di riso
4 cucchiai di farina tipo 1
1 cucchiaio di albume in polvere
100 ml di acqua fredda gasata freddissima
ghiaccio
1 cedro fresco
100 gr. di panko bread
olio di girasole biologico
  • Aprire i fiori delicatamente, senza rompere i petali.
  • Eliminare il pistillo. Lasciare lo stelo alla metà di essi.
  • Lavorare la manteca al setaccio, formare delle piccole quenelle con un cucchiaino, inserire una di essere all’interno di ogni fiore, richiudere delicatamente sigillando con la punta delle dita leggermente bagnate.
  • Pulire i gamberi eliminando il carapace, la coda e la testa, e ovviamente anche il filetto interno, marinarli con le gocce di succo di limone, un filo d’olio evo e il pepe bianco. Saltarli pochi istanti in una padella calda.
  • Preparare la tempura utilizzando una ciotola di inox freddissima nella quale avremo tenuto immerso del ghiaccio per 1 ora. Mischiare le due farine, aggiungere l’albume in polvere, e l’acqua freddissima gasata. La proporzione deve essere 2-1, quindi acqua sempre di più rispetto alla farina, per un composto cremoso e non eccessivamente liquido.
  • Quando con una frustina amalgamiamo gli ingredienti della tempura dovremo essere bravi a lasciare i grumi della farina. Più grumi avremo più croccante sarà il risultato finale della pastella.
  • Scaldiamo l’olio di girasole: sarà pronto quando immergendovi delle gocce di pastella queste verranno subito a galla diventando croccanti.
  • Aggiungiamo le gocce di succo di cedro alla pastella.
  • Prepariamo 5 contenitori: uno con la ciotola della tempura fredda, uno dove poggeremo i fiori pieni di ricotta ma non ancora pastellati, uno vuoto per poggiare i fiori quando saranno cotti, un’altro con il panko bread, un’altro ancora con i gamberi appena scottati. (Al posto del panko bread possiamo usare briciole di mollica pane casereccio conservato da un paio di giorni quindi non freschissimo. Esistono in commercio già farine preparate per la tempura a cui dover aggiungere solo acqua, al posto del cedro possiamo usare del limone freschissimo, magari della costiera).
  • Riempiamo i fiori con la ricotta e i gamberi (tagliamoli a tocchetti se sono grandi). Apriamo i petali delicatamente e inseriamo il ripieno dalla parte superiore del fiore.
  • Immergiamo i fiori prima nella pastella e poi li copriremo di panko bread che però poggeremo con le mani sul fiore, senza immergerlo nel piatto, perchè sporcherebbe il pane che ci occorre per i fiori successivi.
  • Lasciamo i petali dei fiori puliti, non immergiamoli nella pastella, ma arrotoliamoli su stessi. Otterremo una girandola colorata di grande effetto.
  • Tuffiamo i fiori nell’olio, lasciamoli friggere qualche secondo, raccogliamoli con un mestolo forato in modo che l’olio possa scorrere. (la tempura ne assorbe molto poco rispetto ad altre pastelle).Dobbiamo riuscire a immergere i fiori nell’olio tenendoli fermi per i petali quindi evitando che la girandola colorata finisca nell’olio e si depauperi esteticamente.
  • Poggiamo i fiori in tempura e panko bread su un foglio di carta assorbente ma non tocchiamoli, sono delicatissimi, potrebbero rompersi.
  • Impiattamento: per ogni commensale (questo è un antipasto) serviamo due fiori ripieni di fiore di ricotta e gamberi rossi di Mazara in tempura al profumo di cedro e panko bread. Ne poggiamo uno coricato, l’altro in piedi, circondati da germogli di rughetta e da un fiore edibile.
Alfredo Iannaccone

36 anni, giornalista, "fulminato" due anni fa dalla passione per la cucina, food blogger ed ex concorrente alle selezioni della seconda edizione di Masterchef, vi racconterà, in un percorso tra giornalismo e gastronomia, quanta gioia ci può essere nel decidere di dedicare la propria vita a un sogno. Un sogno a occhi aperti da inseguire. Un sogno tutto da vivere...

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