A scuola di galateo del sushi

Il consumo di sushi è sempre più diffuso anche in Italia, esiste però un galateo del sushi, una serie di norme per l’uso che è importante seguire e conoscere per avere una chiara idea della cultura culinaria tradizionale giapponese. Le conoscenze culinarie adesso diventate tradizione perché consacrate dal tempo a loro volta furono il frutto di un’accurata sperimentazione.

La cucina giapponese ha raggiunto la sua maturità attraverso una secolare esperienza conquistata attraverso la ricerca degli abbinamenti. Lo zenzero per esempio, detto gari in giapponese, il cui ruolo sfugge ad un commensale poco attento non è una semplice decorazione, ma piuttosto serve a pulire la bocca dal sapore di ciascun boccone quando si passa da una tipologia di pesce ad un’altra.

Altro importante condimento che si accompagna al Sushi, tradizionalmente realizzata con semi di soia, sale ed acqua fermentati per diversi mesi in muffe particolari é la nota salsa di soia, il cui sapore esotico si sposa perfettamente a quello del pesce crudo.
Quando vi trovate all’estero, in un ristorante giapponese e non sapete cosa ordinare potete chiedere l’omakase che letteralmente significa “mi fido di te”: in quel caso sarà lo chef a decidere cosa preparare e lo farà con grande impegno per dimostrarvi di meritare la fiducia che gli avete accordato.

Per prendere il cibo si usano le classiche bacchette di legno e se siete principianti é meglio che cominciate con qualcosa di solido, che è ovviamente più facile da afferrare. Sappiate che in Giappone non c’é salmone, perché arriva dalla Norvegia, indi per cui non lo potrete ordinare negli esclusivi ristoranti dell’isola del Sol levante perché qui servono esclusivamente pesce locale. Infatti l’ingrediente più utilizzato é il o-toro ovvero una parte del tonno che da noi é solitamente chiamata ventresca.

9 anni fa

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