Aragosta regina dei crostacei

animal-2581_640L’aragosta il cui nome scientifico è Palinurus elaphus appartiene alla famiglia dei Palinuridi. Può raggiungere mezzo metro di lunghezza, ma solitamente le taglie medie non superano i quaranta centimetri. Possiede un carapace spinoso a forma di tubo ed antenne più lunghe del corpo stesso, occhi mobili e tredici paia di appendici, di cui cinque prive di chele che usa per muoversi e le altre munite di chele che utilizza per nutrirsi. Il colore della sua corazza è rossastro e violaceo.

L’aragosta è un animale marino che vive di notte, quando esce dalla sua tana per andare a caccia di molluschi ed invertebrati. Le aragoste, i cui sessi sono separati, si riproduce in primavera ed in autunno. La femmina dell’aragosta conserva le uova nell’addome che una volta schiuse trascorrono un breve periodo come plancton prima di raggiungere la forma di adulti. Le aragoste sono diffuse nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico orientale e sono considerate i prodotti ittici più pregiati e di maggior considerazione dal punto di vista nutrizionale.

Ci sono  diverse specie di aragoste: quella rossa che vive nei fondali del Mediterraneo e dell’Atlantico, l’aragosta verde dalle lunghe antenne che vive sulle coste mediterranee della Francia, la rosa che vive sulle coste portoghesi e nord-africane ed in fine l’aragosta bruna che è meno pregiata e proviene dalle coste cubane. Come il cugino astice, l’aragosta non è allevabile, ma viene pescata con reti da posta e con grandi nasse e viene tenuta viva fino al momento della vendita appunto per mantenerne le caratteristiche di freschezza.

L’aragosta si consuma bollita al naturale, ma meglio se condita con ingredienti acidi come succo di limone, aceto, pomodori o alla classica catalana perché la sua carne è molto dolce.

12 anni fa

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