Cina: cucinare con arte

Zuppa di Pinne di PescecaneA differenza di come si può pensare, le cucine cinese e giapponese sono molto diverse tra loro.
In Cina cucinare e mangiare fanno parte dell’arte del vivere bene, il pasto viene considerato un’arte: i piatti non devono essere solo saporiti, ma anche esteticamente curati quasi artistici.
Cucinare in cinese si dice Peng Tiao e già questo ci dice molto della tradizione cinese: Peng significa cucinare e intendendono non mangiare niente di crudo, mentre Tiao significa raffinatezza o aromatizzazione.
Una delle caratteristiche principali della cucina orientale è quella di tagliare gli ingredienti in pezzetti molto piccoli prima di essere cotti, in modo da renderli più sani e digeribili.
Un piatto equilibrato deve essere una combinazione di ingredienti positivi e negativi, maschili come la carne e femminili come le verdure.
Durante l’anno il pesce viene consumato in grandi quantità solitamente bollito, per mantenere la delicatezza di pesci come carpa e branzino e rappresentano la più grande fonte di vitamine.
La cucina che tradizionalmente troviamo in Italia nei ristoranti è una variante di quella regionale cantonese. Ogni regione però ha le sue caratteristiche: nella zona settentrionale di Pechino vengono privilegiati pasta, spaghetti noodles, manzo e agnello o ravioli ripieni di carne; la cantonese utilizza maggiormente ortaggi e riso e i cibi vengono resi croccanti e leggeri cuocendoli in olio bollente; verso Shangai prevalgono frutti di mare e crostacei, carpe e grande varietà di pesci, bolliti stufati o brasati; infine la zona occidentale si avvicina alla cucina indiana, speziata, con largo uso di peperoncino e pepe.
Per i cinesi è buona educazione lasciare degli avanzi, che rappresentano la sufficienza di cibo per tutto l’anno. A Capodanno viene cucinato il pesce bollito, servito per intero a simboleggiare un buono inizio e fine anno.
Tra le ricette più caratteristiche ci sono la zuppa di pinne di pescecane, dal potere afrodisiaco ma poco rispettoso per l’ecosistema e la zuppa di nidi di rondine, terapeutica per le vie respiratorie e ogni genere di intossicazione.

Federica Buccafusca

Laureata in Antropologia Culturale e specializzata nel settore alimentare. Blogger on the road, gira per il mondo in cerca dei sapori più tipici e particolari. Non si separa mai dalle sue lonelyplanet che la accompagnano e guidano nei suoi viaggi. Ama immergersi nella cultura in cui arriva per capire a fondo l’arte culinaria e le abitudini del posto.

10 anni fa

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