Egitto: da evitare il pesce del Nilo

kibbehMolto varia, saporita, colorata e povera di grassi, la cucina egiziana è riconoscibile per il largo utilizzo di spezie come cumino e coriandolo. E’ caratterizzata da porzioni molto abbondanti e il pane accompagna tutte le pietanze, spesso è sostituito alle posate.
Ingredienti principali sono verdure e legumi, che crescono lungo le valli fertili del Nilo, ma anche frutta, dalle banane ai datteri, pesche e meloni, fino a uva e tin shawki (fichi d’india).
Il consumo di carne è limitato ad agnello e montone ma anche pollo e piccione, alla griglia o condito con chicchi di grano insaporiti con spezie , il maiale è invece bandito dalla cucina egiziana, cosi come l’alcool.
Notevole invece la varietà di pesce: mentre il pescato del Nilo non è commestibile, quello delle zone costiere è di ottima qualità. Vengono pescati soprattutto calamari, granchi, scampi e acciughe, ma i più pregiati sono anguille, gamberi, marinati nello yogurt o speziati, e pesce persico.
Il pesce è poco consumato dalla cucina locale di tutti i giorni, ma quel poco è sempre fresco e di giornata, il più comune è il balti, un pesce dal colore argenteo e dalla forma allungata e piatta. Tra le diverse modalità di cottura preferiscono i filetti serviti con riso imbevuto di brodo e cipolle appassite, cotto con verdure, patate e cipolle.
Il ful mudammas è uno dei piatti più veloci, economici e popolari dell’Egitto. Preparato con fave cotte, condite con sale, aglio, prezzemolo, limone, pepe nero e cumino, viene consumato a colazione ma anche per strada e nei ristoranti.
La ricette più tipica e famosa è il koshari, fatto di riso, lenticchie, cipolle fritte e pasta, ricoperto di salsa di pomodoro piccante. Molto amato il kibbeh samak, impasto di frumento pestato con pesce tritato e cipolla, arrotolato in un impasto di pesce e pinoli.
Lo snack per antonomasia è la falafel, polpetta di fave tritate con prezzemolo aglio coriandolo e cipolle fritte.
L’hummus, crema di ceci con limone olio e peperoncino è la salsa più diffusa e molto conosciuta e amata anche in Europa; ma anche la tahina, crema di sesamo acqua aglio coriandolo e pisellini è molto diffusa.
Durante il Ramadan i musulmani digiunano dall’alba al tramonto, i pasti quindi cambiano notevolmente: al tramonto consumano frutta in numero dispari e bevono molta acqua, il pasto prima dell’alba è composto di pane, formaggi e uova.

Federica Buccafusca

Laureata in Antropologia Culturale e specializzata nel settore alimentare. Blogger on the road, gira per il mondo in cerca dei sapori più tipici e particolari. Non si separa mai dalle sue lonelyplanet che la accompagnano e guidano nei suoi viaggi. Ama immergersi nella cultura in cui arriva per capire a fondo l’arte culinaria e le abitudini del posto.

10 anni fa

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