Il Lagocephalus sceleratus, un pericolo per l’uomo e il mare

sceleratusÈ dello scorso settembre la notizia del primo pesce palla argenteo rinvenuto in Italia, precisamente nelle acque dello Stretto di Sicilia. Il Lagocephalus sceleratus (questo è il suo nome scientifico), è una specie aliena nel nostro Mar Mediterraneo: proviene dall’Oceano Indo-Pacifico e pare sia giunto fino alle nostre coste attraverso il canale di Suez. I primi avvistamenti risalgono al 2003 in Turchia; in seguito altri esemplari sono stati rinvenuti, nel 2004, in Israele e Grecia e, nel 2006, nel Mar Egeo.

Il Lagocephalus sceleratus è, nei nostri mari, un osservato speciale per molteplici fattori: è annoverato tra le 10 specie predominanti, quindi in competizione con i pesci carnivori nativi, inoltre, è in grado di riprodursi ad una velocità elevatissima. Questo comporta un grave rischio per la salvaguardia della biodiversità marina: la possibilità che l’ecosistema circostante risenta della presenza di questo animale è altissima; il suo stanziamento nel Mar Mediterraneo potrebbe poi addirittura essere favorito dai cambiamenti climatici già in corso.

L’allerta per l’uomo è dovuta invece alla pericolosità delle forte tossina presente nelle carni del Lagocephalus sceleratus. La tetrodotossina (TTX) è contenuta nel fegato, nelle gonadi, negli intestini e nella pelle del pesce, rendendo il suo consumo potenzialmente letale. L’effetto del veleno resiste anche alle lunghe cotture, mettendo addirittura a rischio la vita del malcapitato che dovesse accidentalmente ingerirlo.

Per scongiurare questo pericolo il Parlamento Europeo ed il Consiglio dell’Unione Europea hanno emanato il Regolamento (CE) 854/2004 che vieta la commercializzazione di tutta la famiglia dei Tetraodontidae alla quale il Lagocephalus sceleratus appartiene.

Benchè in Italia i controlli siano efficaci e numerosi, è sempre bene acquistare prediligendo rivenditori che si servono di una filiera corta e che siano in grado di dare la garanzia della freschezza e della provenienza dei propri prodotti.

Credits: @Oceanus Reaseach Group onlus
10 anni fa

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