Il lavoro del pescatore non é solo un lavoro ma anche una tradizione e una scelta che deriva dalla passione per il mare, dall’amore e dal rispetto della natura,- il pescatore toglie la vita per dare la vita e rispetta ciò che la vita e la natura offrono-; il pescatore ama se stesso, non ha paura della solitudine e ha pazienza, tanta.
Ma la passione non é tutto quello che serve per svolgere al meglio questo lavoro, le difficoltà nascono dalla legislazione statale che ne regola divieti e obblighi per la pesca.
Socialmente parlando, infatti, la pesca deve essere controllata onde evitare sovrattività che ne intacchino il territorio e l’ecosistema e i pescatori lo sanno bene, non sono poche le regole e i decreti che regolano l’attività.
Proprio pochi giorni fa, precisamente il 03.10.2014 é stato promulgato un decreto, da parte del Ministero delle politiche agricole e forestali che sancisce nuovi provvedimenti per le attività di pesca del pesce spada a partire da gennaio 2015.
Il decreto ha l’obiettivo di regolamentare, in maniera piu restrittiva la pesca del pesce spada attraverso delle direttive che tutti i pescatori professionisti devono rispettare.
Il decreto prevede un’autorizzazione, che comporta anche l’utilizzo di soli due attrezzi di lavoro per la pesca del pesce spada: il palango e l’arpione. Si obbligano gli interessati a questo tipo di pesca a pre-notificare una qualunque operazione successiva alla cattura, che riguardi il trasporto/sbarco del pesce. Per preservare la specie, il decreto sancisce anche un periodo annuale di “fermo pesca del pesce spada” compreso tra il 1.10/30.11 e per tutto il mese di marzo e prevede il pescaggio di esemplari pescabili che abbiano misure minime che devono essere di dimensione compresa tra i 90-140cm, per un peso non superiore ai 10kg.
Una bella grana questo decreto! Ma l’obiettivo é nobile, tutto é previso per la prevenzione del mare, dei pescatori stessi e dei consumatori.