L’accezione della parola “cozza” ha assunto un significato negativo soprattutto in molte regioni del Sud Italia. Infatti, dare della “cozza” a qualcuno non é un complimento anzi… é sinonimo di bruttezza e rozzezza. Povere cozze, parlar male di loro senza nemmeno conoscerle…é davvero un’ingiustizia!!!
In realtà nel loro guscio piccolo e nero, poco attraente e per alcune specie anche peloso, questi animali racchiudono in sé un segreto squisito.
Conosciute nelle zone che si affacciano sul mediterraneo, la cozza é un mollusco molto consumato sulle tavole degli italiani. Cotte o crude (da evitare ma comunque buonissime!) questo speciale alimento é ricco di proprietà nutritive, molto importanti per il nostro fabbisogno alimentare.
Anti ossidanti, proteine e vitamine nobili a basso contenuto di grasso e lipidi, ricche di ferro e sali alcalini le cozze hanno anche proprietà digestive e stimolanti, insomma sono un alimento completo da scoprire!
La stagione prediletta per consumare le cozze é quella tra la primavera e l’estate anche se secondo delle tradizioni popolari le cozze sarebbero da consumare nei mesi in cui non é presente una “r”, marzo, aprile, settembre; ottobre, novembre, dicembre…curioso? Alquanto, ma alla base di questa tradizione c’é una ragione vera e propria, ossia si prediligono questi mesi poiché la cozza nel suo periodo fertile, in inverno, non é molto saporita!
Le recenti ricerche in ambito scientifico han affermato che il bisso della cozza (quel filamento bruno che al contatto con l’acqua si solidifica e permette alle cozze di fissarsi sugli scogli.) puo essere utilizzato come agente cicatrizzante per riparare ferite, ossa e scheggiature dei denti.
Che aggiungere? Se da un piccolo guscio, nero e a volte peloso si possono trarre cosi tanti benefici, che aspettiamo? “un’impepata di cozze per favore al tavolo 2…”