Mozaffarian, professore associato del dipartimento di Epidemilogia Università del Massachusetts in un progetto denominato Cardiovascular health study ha sviluppato una ricerca di tipo longitudinale annettendo al suo studio un campione di circa 5000 anziani che in quel momento non erano affetti da alcun disturbo cardiovascolare.
Sono state seguite le loro abitudini alimentari , e valutate le incidenze dei diversi tipi di ictus.
Dallo studio di Mozaffarian,è risultato che mangiare tonno o altre qualità di pesce cucinate semplicemente alla griglia o arrosto ma senza condimenti è accomunato ad una diminuzione del rischio di ictus ischemico, mentre dall’ingerimento di pesce fritto assieme al pane scaturisce un aumento di questo rischio soprattutto negli anziani con più di 65 anni.
Naturalmente Il consumo di pesce in sé non è connesso al rischio di ictus emorragico.Non si esclude che nello studio ci siano state interferenze causate da altri fattori, come per esempio il fumo, la mancanza o l’eccesso di attività fisica, l’assunzione di alcol,o altri problemi legati a dinamiche sociali o economiche.
Tuttavia esistono dei processi biologici che rendono plausibile il fatto che l’assuzione di pesce grigliato o arrosto abbia un effetto positivo contro il rischio di ictus. Studi sperimantali hanno dimostrato come gli acidi grassi Omega3 esercitino un influsso positivo su pressione arteriosa, lipidi ematici, risposta infiammatoria,deformabilità dei globuli rossi, e reattività delle arteriole cerebrali.
Mozaffarian conclude consigliando una moderata assunzione di pesce non fritto in quanto rimane ancora dubbio il bilancio degli effetti negativi o positivi degli acidi grassi omega 3.