La crisi economica non ha risparmiato il settore alimentare, compreso quello del pesce.
Da una recente indagine condotta dall’Impresa Pesca Coldiretti è risultato che il consumo di pesce a tavola da parte degli italiani è calato soprattutto nei primi mesi del 2012.
Il dato è preoccupante: da gennaio a ottobre 2012 il consumo di molluschi come vongole e calamari si è ridotto di circa l’8%, mentre gli acquisti di mitili, naselli, merluzzi e polpi hanno subito un calo di circa il 4%.
Come sempre controcorrente invece il consumo di trote e salmoni, che registra un aumento del 10% delle vendite.
Se il consumo di pesce cala, per altri alimenti al contrario la tendenza è sicuramente positiva. Pensiamo ad esempio alla pasta, gnocchi e uova, ovvero alimenti che permettono un maggiore risparmio delle tasche degli italiani.
Ma davvero il costo del pesce è così elevato da renderlo oggi un prodotto “esclusivo”?
Nel Mediterraneo ci sono ben 143 tipi di pesce, mentre si tende ad acquistare sempre i soliti sette o otto. Molte specie non vengono tenute in considerazione e vengono quindi sono definite ‘pesce povero’, non perché abbiano meno qualità o siano meno gustosi rispetto a quello considerato più pregiato, ma soltanto perché non vi è richiesta!
E allora, mangiare pesce più spesso si può! E’ sufficiente cercare al banco del pesce il pesce azzurro e gli altri ‘pesci poveri’: ne guadagneremo in salute e nel portafoglio.
La crisi colpisce duro sul consumo di pesce nel 2012
© Copyright 2016 - Eure Internet Marketing & Advertising S.r.l. - P. IVA 02137040982 - Google+ - Siti amici - PubblicitÀ - Disclaimer - Modifica Impostazioni Privacy