Lo stoccafisso è il cibo degli esploratori

Stoccafisso_norvegiaLo stoccafisso è senza alcun dubbio il primo prodotto di esportazione della Norvegia e fin dai tempi dei vichinghi viene commercializzato in Europa.
Pare che sia stato il merluzzo ad incentivare il commercio e la scoperta di terre lontane, perché una volta essiccato si conserva per un lungo periodo e poi quando viene ammollato è quasi più buono del pesce fresco. Lo stoccafisso permetteva di nutrire bene e per un tempo più lungo i marinai e quindi di arrivare in terre lontane.
In Italia, dove è molto consumato, è arrivato grazie al Naufragio del Capitano Guerini che nel 1432 approdò in scialuppe di salvataggio alla isole Lofoten ed i naufraghi furono accolti dai pescatori del luogo. Al rientro in Italia il Guerini portò con se i primi stoccafissi.
La tradizione di consumare il merluzzo si è poi sviluppata nelle regioni rivierasche italiane già nel Medioevo, anche grazie all’imposizione della chiesa di non mangiare la carne il venerdì per lunghi  periodi.

Oggi il migliore merluzzo viene pescato al largo delle isole Lofoten, qui viene essiccato per circa tre mesi all’aria gelida e salina di questa regione: il vento freddo lo difende dai batteri e protegge le sue carni. Una volta essiccato all’aperto va fatto maturare al chiuso in un ambiente asciutto e areato.

Le relazioni tra Italia e Norvegia sono fiorenti, non solo dal punto di vista commerciale, grazie allo stoccafisso, ma anche dal punto di vista culinario. Infatti la Norvegia oggi vive grazie alla tradizione culinaria italiana che ha reso il merluzzo un piatto buono ed appetibile.
E pensare che i Norvegesi per secoli hanno considerato il merluzzo un pesce non pregiato, tanto da essere considerato adatto solamente alla alimentazione degli animali.

11 anni fa

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