Di ricci di mare ne esistono moltissime varietà: dal particolare tipo verde con aculei corti, al più comune tipo viola che presenta appunto una colorazione violaceo/bruno e possiede un diametro di 5-10 cm più la lunghezza degli aculei (che possono essere più o meno lunghi).

La pesca del ricco di mare solitamente è consentita dai primi di novembre all’inizio di maggio ma il periodo migliore per consumarlo è tra dicembre e la fine di marzo. Per non danneggiare l’ecosistema marino e permettere che gli esemplari più giovani possano giungere a maturazione e riprodursi, possono essere commercializzati animali con una dimensione minima di 5cm di diametro, aculei esclusi.

La parte che viene utilizzata per l’alimentazione è decisamente scarsa rispetto all’intero volume del riccio: si consumano infatti solo le pregiatissime uova che contiene al suo interno; le quali vengono consumate per lo più crude con una semplice spruzzata di limone o al massimo velocemente ripassate in padella.

Per quanto riguarda le proprietà nutrizionali i ricci contengono buone quantità di proteine ad alto valore biologico, sali minerali e lipidi, per lo più del tipo Omega-3, quindi benefici per il nostro organismo. Elevato è anche il contenuto in colesterolo, ma data la piccola quantità di uova che solitamente viene consumata questo non incide negativamente sull’organismo.

Per acquistare un un buon prodotto è necessario tener conto di alcuni semplici suggerimenti: preferire sempre animali di un bel colore lucido e vivo; gli aculei devono essere integri; il riccio deve risultare pesante in mano; di contro vanno evitati gli esemplari molli e scoloriti con spine rotte e troppo leggeri.

Infine, per quanto riguarda la conservazione, il riccio di mare deve essere mantenuto in un luogo fresco fino al momento del consumo e protetto da un panno umido. In ogni caso è necessario consumarli entro 48 ore dall’acquisto.