Sashimi

articolo7Il Sashimi è un piatto tipicamente giapponese che consiste essenzialmente nel servire pesce crudo e molluschi freschissimi tagliati a fettine e a pezzettini, conditi solo con della salsa in cui intingerli come ad esempio la salsa di soia o wasabi.

Il Sashimi spesso risulta essere la prima portata del pranzo, un po’ come per noi l’antipasto. Il pesce viene tagliato a fette sottili e viene adagiato su una guarnizione che molto spesso la tradizione vuole sia il daikon che significa grossa radice ed è una specie di ravanello bianco gigante.

Ci sono molte varietà di daikon ma il più comune è la Aokubi Daikon, che assomiglia ad una gigantesca carota. Può essere servito crudo come insalata o come guarnizione per piatti come il sashimi. Il daikon grattugiato, daikon oroshi, è usato come guarnizione per piatti come lo yakizakana o il natto. Se cotto invece viene servito come principale ingrediente di zuppe di miso o per l’oden. Una volta adagiato il pesce crudo sul daikon, il piatto viene condito con salsa di soia e wasabi anche se spesso il wasabi viene già mescolato nella salsa di soia.

Il perché viene servito il wasabi è l’eliminazione di batteri che potrebbero trovarsi nel pesce essendo crudo. Il polpo viene servito cotto, ma altri tipi di pesce quali il tonno ad esempio sono serviti crudi. Inoltre un sapore forte aiuta a ripulire la bocca da sapori differenti derivanti da tipi diversi di pesce aiutando ad assaporare meglio gusti diversi tutti insieme ma soprattutto a digerirli. Da bere, oltre alla semplice acqua, può essere servito il tè verde Genmaicha o Hojicha, facilmente consumabili durante i pasti.

Gli ingredienti più popolari per il sashimi sono il salmone, il calamaro , il gamberetto,il tonno , lo sgombro,il polpo , il tonno, la seriola, il pesce palla. Spesso il sashimi, essendo la prima portata del pranzo giapponese formale, viene considerato il piatto più raffinato e delicato della cucina giapponese che ha l’obbligo di essere mangiato prima che altri sapori possano influenzare il palato e impedire che si apprezzi il gusto e la delicatezza di tale piatto.

 

12 anni fa

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