La FAO traccia le linee da seguire per un’acquacoltura responsabile

pescatoreLa FAO ha da poco pubblicato il nuovo rapporto “Lo Stato mondiale della pesca e dell’acquacoltura”.

Nel documento si legge di come la produzione mondiale complessiva da pesca sia aumentata in due anni di ben 10 milioni di tonnellate, soprattutto grazie alla crescita dell’acquacoltura che si pone come soluzione alla sempre maggiore richiesta di pesce da parte della popolazione. Si è stimato che il consumo pro capite di pesce sia salito da 10kg del 1960 a più di 19kg nel 2012.

Il settore ha fornito lavoro, sempre nel 2012, a circa 60 milioni persone che hanno portato la pesca d’allevamento a produrre oltre 90 milioni di tonnellate di prodotti, dei quali 24 milioni sono piante acquatiche. La Cina guida la classifica con oltre il 60% della quota totale.

Sebbene, nel 70% dei casi monitorati, con una positiva inversione di tendenza, il prelievo dagli stock ittici d’allevamento è risultato mantenersi entro livelli sostenibili, è necessario mantenere alta l’attenzione in particolare riducendo gli sprechi, eliminando le pratiche nocive e migliorando la tracciabilità.

In questo senso si colloca il progetto Blu Growth, un’iniziativa volta a promuovere la gestione sostenibile e responsabile delle risorse acquatiche. Josè Graziano da Silva, Direttore Generale della FAO, afferma che “La salute del nostro pianeta, così come la nostra salute e il futuro della sicurezza alimentare, dipendono da come trattiamo il mondo blu”.

Per migliorare la sostenibilità dell’acquacoltura è quindi necessario combattere la pesca illegale, che  ha effetti negativi sia sull’ambiente che sulle economie locali; ridurre gli sprechi, scegliendo di puntare su pesci piccoli che possano essere consumati interi o con poco scarto, piuttosto che su quelli grossi dei quali buona parte viene gettata, infine si richiede uno sforzo perché l’acquacoltura debba dipendere sempre meno da mangimi derivanti da pesce selvatico.

Ultima raccomandazione è quella di puntare sulla tracciabilità della catena alimentare; la FAO a tal proposito fornisce un decalogo contenente le linee guida in materia di certificazione e di etichettatura ecologica.

10 anni fa

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