Pesce e salute

articolo15La buona reputazione del pesce sulla tavola degli italiani ha origini antiche, ma trova legittimità e plausibilità solo negli anni 70, quando un gruppo di ricercatori inglesi si accorsero che la dieta degli esquimesi lontana da quella mediterranea consigliata dai nostri medici era altrettanto efficace ai fini della salute.

Alla base della loro dieta ci sarebbe consumo quotidiano di pesce e animali polari. La carne degli animali marini e dei pesci in particolare, oltre a rappresentare una fonte importante di proteine è ricca di particolari grassi così detti  “polinsaturi di tipo omega3”, che l’organismo umano non riesce a rielaborare
a partire da altri alimenti,come accade per le vitamine.  Ne sono ricchi soprattutto i pesci ed animali che vivono nelle profondità. La composizione chimica di questi grassi conferisce proprietà fisiche di resistenza alle basse temperature. Inoltre questi grassi  assieme ad altri tipi di grassi sono vantaggiosi per la salute in quanto prevengono le malattie cardiovascolari e i tumori. Tra i pesci che arrivano sulle nostre tavole, sono  ricchi di omega3 soprattutto quelli grassi e quelli indicati col nome generico di “pesce azzurro”: sardine , sgombri, aringhe , acciughe, merluzzi, che tra l’altro sono i meno cari sui banchi del mercato.
Ma non sono da meno trote, tonno , pesce spada e sogliole. Non altrettanto si può dire per i molluschi e i crostacei che comunemente si consumano come antipasto che dal punto di vista nutrizionale non valgono molto. Una cosa  importante da non tralasciare è che le proprietà benefiche del pesce sarebbero presenti soprattutto in quelli freschi. Le cose non sarebbero così invece per quelli affumicati, in scatola, sottosale o trasformati. È un paradigma nutrizionale ormai assodato che i grassi omega3 facciano aumentare nel sangue i valori del colesterolo così detto  buono  o “LDL”, fattore protettivo e contrastante le malattie cardiovascolari.
Pesce , olio di pesce e grassi omega3 , hanno  un effetto stabilizzante l’eccitabilità delle cellule cardiache, così da rendere meno probabili le aritmie da quelle più innocue a quelle più letali. Inoltre il consumo di pesce appare migliorare la fluidità del sangue, rallentare la formazione di trombi, ostacolare la formazione delle placche alla base dei processi ostruttivi vascolari ed esercita una benefica azione antiinfiammatoria.

12 anni fa

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