Il polpo: ipocalorico con gusto

Polipo_alla_salentinaIl polpo (Octopus vulgaris) è un mollusco cefalopode, che appartiene agli ottopodi, cioè possiede otto appendici chiamate tentacoli, muniti di ventose, che utilizza per predare e per riprodursi.
Per riconoscere la freschezza del polpo si deve osservare il colore: la colorazione deve essere viva e intensa nelle sue varie sfumature.
Il polpo ha carni ricchissime di tessuto connettivo e per questo necessita di particolare attenzione durante la sua preparazione. Infatti possiede fibre di tessuto connettivo che non gelatinizzano con la cottura e necessitano di un procedimento meccanico che le rompano, distendendo i tessuti e consentendo, in cottura, l’ottenimento di una carne morbida e non fibrosa. Un tempo i pescatori sbattevano con violenza il polpo sugli scogli finché i tentacoli non si distendevano, questa è una pratica che si fa ancora, ma oggi si possono anche utilizzare particolari macchine.

Dal punto di vista nutrizionale il polpo è un’ ottimo alimento 100gr di prodotto apportano 57 Kcal quindi poco calorico e consumato anche in un regime di dieta ipocalorica, proteine 10,6g di cui buon quantitativo di aminoacidi essenziali, pochi grassi infatti 1g, e abbiamo una fonte di minerali e vitamine abbastanza importante; minerali in particolare abbiamo calcio 144mg, sodio 233mg, potassio 350mg, fosforo 189mg, in minore quantità ferro, magnesio e zinco; per quanto riguarda le vitamine troviamo vitamine del complesso B e vitamina A (retinolo); inoltre contiene un buon quantitativo di acqua.
Vi propongo una ricetta tipica della mia Terra, una ricetta salentina, un’antico detto popolare cita: “La morte de lu purpu è la pignata” (come voler dire un il polpo cotto in questo modo è buonissimo), cotto nella tradizionale pentola di terracotta leccese.
La speciale consistenza della terracotta utilizzata per la realizzazione dell’utensile permette di utilizzare la pentola a diretto contatto con la fiamma viva. Ed infatti se oggi la pignata viene usata anche sui moderni piani cottura, un tempo era posizionata all’interno dei focolari, un grande camino presente nelle cucine o nei soggiorni, dove, sfruttando il fuoco acceso per riscaldare gli ambienti, si cucinavano buonissime pietanze ” a lenta cottura”.
Ricetta: polpo, almeno 1 kg e mezzo, pomodorini, ca 400 g, prezzemolo tritato, 2 cipollotti (facoltativo), 2 spicchi d’aglio, 1/2 bicchiere di vino bianco secco, , 2 patate medie (facoltativo), olio extra vergine di oliva, sale. Porre nella pentola olio fino a coprire fondo, aggiungere pomodori tagliati, prezzemolo trito, aglio tagliato a spicchi, cipollotti (facoltativo), far soffriggere tutto leggermente, aggiungervi successivamente il polpo tagliato a piccoli pezzi e dopo circa 15 minuti aggiungervi il vino fate evaporare qualche secondo e poi coprite con un coperchio.
Dopo circa un’ora aggiungervi le patate tagliate e far cuocere ancora per circa 30 minuti.
Dopodiché servire una porzione di 100- 120gr, decorarlo ancora con prezzemolo se desiderate ed accompagnare il piatto con un contorno di verdura, in questo modo avremo un pasto equilibrato in proteine (proveniente dal polpo), carboidrati (proveniente dalle patate), e fibra, vitamine e minerali (verdura cruda o cotta a scelta) e anche un buon quantitativo di acqua.

Dr.ssa Simona Dongiovanni

Laureata in Dietistica presso l’Università Cattolica di Roma e specializzata in Scienze della Nutrizione Umana presso l’Università di Tor Vergata. Collabora con la sezione di Nutrigenomica dell’Università di Tor Vergata in studi di ricerca. Svolge la professione di Dietista e Nutrizionista nel Salento, nella zona di Lecce. Esperta in progetti di educazione alimentare per bambini ed adolescenti. Ha un blog dove scrive articoli su benessere, nutrizione e prodotto tipici del Salento. Visita il sito

10 anni fa

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